La Via della Seta
La saggia lentezza dei cammelli, in fila nelle antiche carovane dei mercanti, il cielo stellato nelle notti silenziose intorno al fuoco, e poi ancora il sole, il vento, le spezie... segnali quasi enigmatici di luoghi senza confini: è la Via della Seta, il lungo percorso terrestre che dalla Cina arrivava fino all'Europa. Un percorso che ha contribuito allo sviluppo di storiche civiltà, come quelle della Cina, dell'India, della Persia, dell'Egitto e anche dell'antica Roma.
Conosciuta in tutto il mondo e in tutte le lingue, la Silk Road britannica o la Seidenstrasse tedesca, continua ancora oggi ad appassionare gli animi dei veri viaggiatori. La sua storia ha inizio ben prima del 1877 quando il tedesco Ferdinand von Richtofen per primo usò il nome per la quale è oggi conosciuta: una intensa rete di vie e percorsi usati dai carovanieri, che dall'Asia Orientale attraversavano le vasti regioni dell'Asia centrale, del Medio Oriente, per poi raggiungere il bacino del Mediterraneo e antiche città mercantili come Venezia.
Nonostante nel tempo, il lento cammino delle antiche carovane abbia lasciato spazio a nuove immagini e nuovi mezzi di trasporto, le sensazioni percepibili lungo questi sentieri continuano ad avere il profumo speziato di un tempo. Tutto pare abbia avuto inizio intorno al III secolo a.C. per poi svilupparsi lungo i secoli, quando mercanti europei e orientali osavano sfidare fatiche e pericoli per raggiungere i tesori d'oriente: pregiate stoffe e profumati incensi e spezie. La seta della Cina, gli aromi dell'India o le merci dei mercati dell'Uzbekistan e della Persia, tutte erano in lista negli obiettivi dei carovanieri occidentali.
Marco Polo rimane ancora oggi uno dei più noti personaggi storici ad avere immortalato i percorsi e le suggestioni di questo cammino, lungo ben 8.000 km. Nel XIII secolo questo giovane veneziano di soli 17 anni, figlio di mercanti, partì alla volta della Cina (allora chiamata Catai), l'immenso impero del Gran Khan Quibilai, l'imperatore mongolo; vi rimase complessivamente 25 anni, raccontò la sua esperienza nei celebri resoconti di viaggio del Il Milione, ancora oggi (come allora) uno dei libri più venduti al mondo. Le motivazione che avevano spinto al viaggio Marco Polo, il padre e uno zio, erano dovute allo scambio commerciale della preziosa seta cinese, che già era conosciuta dall'antica aristocrazia romana un millennio addietro. La lavorazione del baco che si nutre di sole foglie di gelso, rimaneva comunque segreta e i cinesi gelosamente ne custodivano la laboriosa tecnica.
Nei secoli successivi i missionari gesuiti (tra i tanti padre Matteo Ricci) diedero un notevole contributo alla conoscenza dell'Oriente in Europa, così come gli arabi con il loro crescente dominio, portarono ad una grande intensificazione degli scambi commerciali. Da allora, per raggiungere i grandi mercati dell'est e le loro preziose merci, andò intensificandosi il sistema di itinerari, non solo terrestri ma anche fluviali, e successivamente marittimi. Due erano in particolare i principali percorsi, creatisi soprattutto per evitare il grande ostacolo del deserto di Takla Makan, propaggine occidentale del deserto del Gobbi: la via del nord (o via settentrionale) e la via del sud (anche detta via meridionale).
La strada del Nord, per definizione l'originaria Via della Seta, si sviluppò intorno al I secolo a.C. quando in Cina governava la dinastia Han. Si estende dai territori dello Channg'an (l'odierno Xi'an), attraversa la regione del Gansu, in quello che viene chiamato ancora oggi “corridoio Hexi”, un corridoio naturale di circa 500 km che a sua volta divide il panorama tra i monti Qilan e il grande deserto. Dalla regione del grande fiume Giallo (Huang He), il percorso si divide in tre successivi rami, quello ai piedi del Tibet che aggira il grande deserto e che insieme al secondo ramo (ai piedi dei Monti Celesti-monti Tian Shan) si riuniva nei territori del Kashgar, e il ramo che arrivava nell'odierno Kazakistan, il terzo.
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